di Emiliano Tognetti
Il progetto Progetto “A.C.D.: Arte Cultura e Disabilità contro lo STIGMA”, quest’anno è sbarcato al Salone del Libro di Torino ed ha realizzato alcune interviste molto interessanti che proponiamo a voi lettori.
La prima di queste è alla scrittrice anglo-statunitense Tracy Chevalier, che era a Torino per presentare il suo libro “La Maestra del Vetro” edito in Italia da Neri Pozza.
Noi di “Carta n°0” l’abbiamo incontrata ed abbiamo parlato con lei del libro, partendo però dal suo classico “La ragazza con l’orecchino di perla” edito anch’esso da Neri Pozza, per il mercato italiano.
Vi proponiamo l’intervista in forma scritta, sia in italiano che in inglese; buona lettura!
Emiliano Tognetti: Siamo al Salone del Libro di Torino, al Festival Internazionale del Libro. Siamo con Tracy Chevalier, autrice de La maestra del vetro e della più famosa La ragazza con l’orecchino di perla, titolo italiano, edito in Italia da Neri Pozza.
Tracy, parliamo del tuo libro più famoso, La ragazza con l’orecchino di perla. Come ti è venuta per la prima volta l’idea per questo libro? Sei partita dall’immagine e dalla storia dietro il dipinto? E, se sì, qual è stata la prima immagine o idea che ti è venuta in mente?
Tracy Chevalier: Ho sempre amato quel dipinto, avevo un poster nella mia camera da letto. Per anni l’ho semplicemente osservato, e poi un giorno mi sono chiesta cosa avesse fatto il pittore per farla apparire in quel modo con quell’espressione ambigua sul volto. È stato in quel momento che ho pensato che forse potevo scrivere quella storia e capire qual era la sua relazione con il pittore. Da lì è nata l’idea del libro.
Emiliano Tognetti: Com’è stato ricreare l’Olanda del XVII secolo? Come hai costruito la trama e i personaggi?
Tracy Chevalier: Per prima cosa ho guardato molti quadri, sia di Vermeer che di altri pittori olandesi dell’epoca. Ho letto moltissimo. Sono andata a Delft, dove è ambientata la storia, ho osservato il luogo, e piano piano la storia ha cominciato a prendere forma nella mia mente.
Emiliano Tognetti: Il punto di vista di Griet, mentre scopre gradualmente il mondo dell’arte, è uno degli aspetti più affascinanti del romanzo. Il suo sguardo riflette in qualche modo il tuo rapporto personale con l’arte? Quanto c’è di te in lei?
Tracy Chevalier: Credo ci sia un piccolo frammento di me in tutti i miei personaggi principali, Griet compresa. La sua esplorazione del colore, della luce e della pittura è in parte anche la mia esplorazione.
Emiliano Tognetti: Hai mai pensato al romanzo come a un modo per leggere il dipinto? Come un modo per offrire ai lettori una nuova prospettiva sull’opera di Vermeer?
Tracy Chevalier: Sì. Ho sempre pensato che, leggendo il libro, le persone potessero guardare il dipinto in modo diverso, e anche altri quadri, cercando la storia che c’è dentro l’immagine. Questo apre un mondo completamente nuovo sull’arte.
Emiliano Tognetti: Secondo te, cosa c’è nel messaggio o nell’atmosfera de La ragazza con l’orecchino di perla che ancora oggi colpisce chi guarda il dipinto?
Tracy Chevalier: Penso che sia un quadro molto potente, perché anche dopo un intero libro su di lui, non è ancora chiaro cosa stia pensando lei mentre ci guarda. È come una canzone che si ferma sulla penultima nota, senza risoluzione. Questo, secondo me, spinge le persone a tornare a guardarlo, più e più volte.
Emiliano Tognetti: Che tipo di rapporto pensi ci sia tra il libro e l’adattamento cinematografico? Pensi che sia rimasto fedele alla tua visione?
Tracy Chevalier: Penso che il film sia come una sorella del libro. Non è esattamente il libro, ma sono molto legati. Sono stata molto felice del film.
Emiliano Tognetti: Venticinque anni dopo la sua pubblicazione, quale messaggio pensi che il romanzo continui a trasmettere ai lettori di oggi?
Tracy Chevalier: Penso che inviti a guardare alla luce, all’ombra, al colore, e a capire che dietro ai momenti fissati nei quadri ci sono delle storie. Basta pensarci per riuscire a scoprirle.
Emiliano Tognetti: Passiamo al tuo nuovo libro, La maestra del vetro. Qual è l’idea alla base del libro?
Tracy Chevalier: Volevo scrivere un romanzo ambientato a Venezia, e volevo trovare un’angolazione nuova, perché sono stati scritti così tanti libri su Venezia. Qualcuno mi ha detto che le perline di vetro a Murano venivano fatte dalle donne, e a me piace scrivere di donne. Così ho pensato di mettere tutto insieme e scrivere questa lunga storia di Venezia, vista attraverso gli occhi di una donna che realizza perle di vetro.
Emiliano Tognetti: C’è una relazione tra La maestra del vetro e La ragazza con l’orecchino di perla?
Tracy Chevalier: Credo che ci sia un’importanza nel guardare, nel creare, nel colore e nella storia, per il modo in cui oggi vediamo noi stessi.
Emiliano Tognetti: Ultima domanda. Qual è il messaggio de La maestra del vetro?
Tracy Chevalier: Penso che sia quello di essere consapevoli del nostro passato, e di guardare a Venezia con una luce nuova, invece di vederla solo come una città conservata nel tempo — perché ha davvero una storia lunga e affascinante.
Emiliano Tognetti: Grazie!
Tracy Chevalier: Grazie a voi!
English version:
Emiliano Tognetti: We are at the Salone del Libro in Turin, at the International Books Festival. We are with Tracy Chevalier, author of La maestra del vetro and the much more famous Girl with a Pearl Earring, Italian title La ragazza con l’orecchino di perla, published in Italy by Neri Pozza. Tracy, let’s talk about your most famous book, Girl with a Pearl Earring. How did the idea for this book first come to you? Did you start with the image and the story behind the painting? If so, what was the first image or idea that came to mind?
Tracy Chevalier: I’ve always loved that painting. I had a poster of it in my bedroom. For years, I just looked at it. And then one day I asked myself what the painter had done to her to make her look like that—with that ambiguous expression. That’s when I thought maybe I could write that story and figure out what her relationship with the painter was. That was the seed of the book.
Emiliano Tognetti: What was it like to recreate 17th-century Netherlands? How did you go about building the plot and characters?
Tracy Chevalier: First I looked at lots of paintings—Vermeer’s, and many others from the Dutch Golden Age. I read a lot. I went to Delft, where the story is set, explored the city, and slowly the story started growing in my mind.
Emiliano Tognetti: Griet’s point of view, as she gradually discovers the world of art, is one of the most compelling parts of the novel. Does her perspective reflect your own relationship with art in any way? How much of yourself is in her?
Tracy Chevalier: I think there’s a tiny bit of me in all my main characters, including Griet. Her exploration of light, color, and paint was also partly my own exploration.
Emiliano Tognetti: Did you ever think of the novel as a way of reading the painting, offering readers a new perspective on Vermeer’s work?
Tracy Chevalier: Yes. I’ve always thought that if people read the book, they might look at the painting differently—and at other paintings too—seeking out the story within the image. That opens up a whole new world of art.
Emiliano Tognetti: In your view, what elements or messages in Girl with a Pearl Earring still resonate with today’s readers when they look at the painting?
Tracy Chevalier: I think it’s a very powerful painting, because even after writing a whole book about it, it’s still not clear what she’s thinking as she looks at us. It’s like a song that ends on the second-to-last chord instead of resolving, and I think that’s what makes people come back to it again and again.
Emiliano Tognetti: What kind of relationship do you think the book has with the film adaptation? Do you feel it stayed true to your vision?
Tracy Chevalier: I think the film is like a sister to the book. It’s not exactly the same, but they’re closely related. I was very happy with the film.
Emiliano Tognetti: Twenty-five years after its publication, what message do you think the novel still carries for readers today?
Tracy Chevalier: I think it encourages people to look at light and dark and color—and to understand that there are stories behind moments captured in paintings. All you have to do is think about them to uncover them.
Emiliano Tognetti: If you’d like, you can answer one question about your new book, La maestra del vetro. What is the idea behind the book?
Tracy Chevalier: I wanted to write a novel set in Venice, and I was looking for a new angle, since so many books have already been written about Venice. Someone told me that the glass beads in Murano were made by women—and I love writing about women. So I thought I’d bring it all together and tell a long history of Venice, seen through the eyes of a woman who makes glass beads.
Emiliano Tognetti: Is there a relationship between La maestra del vetro and Girl with a Pearl Earring?
Tracy Chevalier: I think there’s an importance in looking, in making, in color, and in history—and how that all affects the way we see ourselves today.
Emiliano Tognetti: Last question. What is the message in La maestra del vetro?
Tracy Chevalier: I think it’s to be aware of our past, to look at Venice with new eyes—not just as a city preserved in time, but as one with a long and fascinating history.
Emiliano Tognetti: Thank you!Tracy Chevalier: Thank you, too!
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