I metodi della psicologia scientifica: un riconoscimento che stenta ad arrivare.

Di Giulietta Scacciati

Il tentativo della psicologia scientifica di farsi riconoscere come scienza sperimentale, nel corso del tempo, non ha conosciuto riposo. Una conquista che sembra ancora lontana per certi aspetti, ma che ha portato i suoi frutti nel corso del tempo. Nel complesso il concetto di scienza mutò e muta tuttora, in adesione con le scoperte scientifiche. Partita con la conoscenza razionale nell’antico pensiero greco per poi arrivare, nel Medioevo, alla rivelazione della Vera Conoscenza per Grazia Divina, data nelle Sacre scritture, prospettiva che ha favorito la nascita, nell’età moderna, del metodo scientifico con Descartes, Bacone, Galileo Galilei, Newton. Il viaggio prosegue fino a noi, con la scienza subatomica, nella quale valgono leggi probabilistiche e non deterministiche.
La storia dello sviluppo della psicologia vanta un lungo percorso (già trattato nell’articolo precedente: Viaggio nello sviluppo di una scienza: dalla fisiologia alla psicologia). In contrasto con la psicologia scientifica che ha una storia relativamente recente: solo alla fine dell’Ottocento alcuni cultori della psicologia sentirono forte la necessità di dare un impulso scientifico (caratteristica dell’epoca positivista) alla loro disciplina. Essa fu associata alle scienze, così dette, ‘umane’, interessate allo studio dei singoli casi, piuttosto che alla scoperta delle leggi generali (materia di interesse delle “scienze della natura”), fondate su intuizioni soggettive, non riconducibili a catene causali oggettive. Questo determinò, in maniera preponderante, una resistenza, un pregiudizio nei confronti della psicologia scientifica.
Fin dal principio si delineò un forte contrasto d’opinione, tra un soggettivismo puro e un oggettivismo puro. Quello che sembrava dover stroncare a metà la lotta e la ricerca per l’affermazione della psicologia scientifica fu invece frutto dell’operazionismo psicologico, che verificava criticamente le affermazioni delle teorie scientifiche affermatesi nella prima metà del’900. Tale prospettiva, che all’epoca ebbe una forte risonanza, dichiarava analizzabili oggettivamente il pensiero, l’emozione, il sentimento, ecc. e ciò aprì la strada ad un rigoroso studio dell’“oggetto-mente”, che fino ad allora era stato considerato dai più una ‘black box’ inaccessibile alla scienza. La psicologia scientifica ha elaborato precisi sistemi per accedere ai processi mentali soggettivi: resoconti verbali, “metodo simulativo” proposto dalla psicologia cognitivista. Nell’ambito della ricerca tradizionale, troviamo strumenti come: ricerca in laboratorio, la ricerca sul campo, sperimentazione, osservazione, ricerca-intervento. Merita la nostra attenzione, seppur brevemente, l’ambito e il metodo di ricerca della scienza cognitiva. Quest’impostazione, trae il suo presupposto principale dalle teorie e ricerche sull’Intelligenza artificiale ed è l’idea che la mente umana possa essere descritta e studiata come se fosse un calcolatore elettronico, rendendo così studiabile, con metodo scientifico, l’inosservabile, avvalendosi del “metodo simulativo” che costruisce simulazioni in laboratorio, riferite a specifici processi mentali. Interessante è mettere in rilievo le verifiche effettuate sui risultati ottenuti, poiché i risultati sono più che tangibili. Il primo vede la trasformazione del modello di un certo processo mentale in un programma di calcolo implementabile su un calcolatore elettronico; il secondo è la somiglianza tra il risultato del calcolatore e quello che fa un uomo quando attiva l’identico processo mentale, simulato dal calcolatore. Tutto ciò ha portato a concreti risultati, come ad esempio la modellizzazione di processi cognitivi come: il riconoscimento di forme, la formazione di concetti, la soluzione di problemi, l’apprendimento di giochi, ecc…
L’idea della scienza cognitivista è quella di rimanere aperta agli impulsi e al supporto degli altri approcci metodologici, per poter progredire. Sebbene sia ancora lontano il giorno in cui tale scienza potrà essere applicata all’interno di problematiche complesse di soggetti umani, è affascinante poter immaginare un suo ruolo nel processo di cambiamento terapeutico. nonostante in E questa sede non è possibile fare un approfondimento di ogni metodo di ricerca della psicologia scientifica, ma è sufficiente diffondere, in modo modesto, i piccoli passi e i risultati che questa ha portato nel tempo.

 

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